L’Ispettorato nazionale del lavoro (INL) è un’agenzia del governo italiano istituita in base al decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 149 che si occupa della tutela e della sicurezza sul lavoro.
L’attività e il funzionamento dell’agenzia sono regolati dal decreto istitutivo e dallo Statuto. Quest’ultimo è stato emanato con il Decreto del Presidente della Repubblica 26 maggio 2016, n. 109. Ha iniziato a operare dal 1º gennaio 2017.
Competenze e funzioni
L’Ispettorato nasce come agenzia unica per le ispezioni del lavoro, ossia come soggetto pubblico che assume in sé tutte le funzioni di vigilanza sul lavoro, previdenza sociale, assicurativa e per la salute e sicurezza negli ambienti di lavoro, già esercitate dagli ispettori del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell’INPS e dell’INAIL.
Le sue funzioni e attribuzioni sono quelle previste dall’articolo 2 del Decreto legislativo 14 settembre 2015 n. 149. In base alle direttive emanate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’Ispettorato esercita e coordina, sul territorio nazionale, la funzione di vigilanza in materia di lavoro, contribuzione, assicurazione obbligatoria e di legislazione sociale, compresa la vigilanza per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori (vigilanza tecnica), attribuita dalla legislazione dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81. Le competenze relative alla vigilanza tecnica, sono disciplinate da varie norme[1] all’ispettorato competono, generalmente:
- gli accertamenti in materia di riconoscimento del diritto a prestazioni per infortuni sul lavoro e malattie professionali, occupandosi delle caratteristiche dei vari cicli produttivi al fine di poter stabilire l’applicazione della tariffa dei premi INAIL;
- l’emissione di circolari interpretative in materia ispettiva e sanzionatoria, nonché direttive operative rivolte al personale ispettivo, previo parere conforme del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali;
- l’elaborazione di proposte inerenti agli obiettivi quantitativi e qualitativi delle verifiche;
- l’attività di monitoraggio della realizzazione delle verifiche;
- formazione e aggiornamento del personale ispettivo, compreso quello di INPS e INAIL;
- iniziative e attività di prevenzione e promozione della legalità volte al contrasto del lavoro sommerso e irregolare;
- nel settore dei trasporti su strada, svolgimento e coordinamento delle attività di vigilanza sui rapporti di lavoro;
- l’esecuzione studi e l’effettuazione di analisi con riferimento ai fenomeni del lavoro sommerso e irregolare e alla mappatura dei rischi.
Si coordina con i servizi ispettivi delle ASL e delle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente, al fine di assicurare l’uniformità di comportamento ed una maggiore efficacia degli accertamenti ispettivi, evitando la sovrapposizione degli interventi. Nella sua attività si avvale dell’Organismo indipendente di valutazione della performance e del Comitato unico di garanzia per le pari opportunità del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
I funzionari dei servizi ispettivi dell’INAIL e dell’INPS confluiscono nel ruolo particolare previsto dall’art. 7 del D.Lgs 149/2015, ma conservano il rapporto di lavoro subordinato con i rispettivi enti autonomi di appartenenza, dai quali dipendono sia dal punto di vista funzionale sia dal punto di vista del trattamento economico-contrattuale. Quest’ultimo, pertanto, rimane regolato dalle norme pattizie contenute del Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto enti pubblici non economici. In aggiunta ai poteri e alle prerogative già possedute, i funzionari ispettivi dei due enti pubblici assumono la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria (che in precedenza non spettava loro) con l’acquisizione di tutti i poteri già conferiti agli ispettori ministeriali, in modo da assicurare omogeneità all’attività di vigilanza.
Ispettorati Interregionali
Le sedi degli Ispettorati interregionali del lavoro (IIL) sono quattro:
- Ispettorato interregionale di Milano, che sovraintende agli Ispettorati territoriali delle regioni Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria;
- Ispettorato interregionale di Venezia, che sovraintende agli Ispettorati territoriali delle regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Marche;
- Ispettorato interregionale di Roma, che sovraintende agli Ispettorati territoriali delle regioni Lazio, Toscana, Umbria, Abruzzo e Sardegna;
- Ispettorato interregionale di Napoli, che sovraintende agli Ispettorati territoriali delle regioni Campania, Molise, Basilicata, Puglia e Calabria.
Nelle Regioni a statuto speciale del Trentino-Alto Adige e della Sicilia, non sono costituiti Ispettorati ai sensi del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 149, in quanto i relativi statuti attribuiscono la competenza in materia alle rispettive Regioni e Province autonome.
Ispettorati territoriali
Le sedi degli Ispettorati territoriali del lavoro (ITL), sono 74 e non seguono più la mera suddivisione per province, ma sono state in parte accorpate. Suddivise per regione, le seguenti:
- Abruzzo: ITL di L’Aquila, ITL di Chieti-Pescara, ITL di Teramo;
- Basilicata: ITL di Potenza-Matera;
- Calabria: ITL di Reggio di Calabria, ITL di Catanzaro, ITL di Cosenza, ITL di Crotone, ITL di Vibo Valentia;
- Campania: ITL di Napoli, ITL di Avellino, ITL di Benevento, ITL di Caserta, ITL di Salerno;
- Emilia-Romagna: ITL di Bologna, ITL di Ferrara-Rovigo (quest’ultima in realtà della regione Veneto), ITL di Modena, ITL di Parma-Reggio nell’Emilia, ITL di Piacenza, ITL di Ravenna-Forlì-Cesena, ITL di Rimini;
- Friuli Venezia Giulia: ITL di Trieste-Gorizia, ITL di Udine-Pordenone;
- Lazio: ITL di Roma, ITL di Frosinone, ITL di Latina, ITL di Viterbo;
- Liguria: ITL di Genova, ITL di Imperia, ITL di La Spezia, ITL di Savona;
- Lombardia: ITL di Milano-Lodi (comprende anche l’ambito provinciale di Monza e della Brianza), ITL di Bergamo, ITL di Brescia, ITL di Como-Lecco, ITL di Cremona, ITL Mantova, ITL di Pavia, ITL di Sondrio, ITL di Varese;
- Marche: ITL di Ancona, ITL di Ascoli Piceno, ITL di Macerata, ITL di Pesaro-Urbino;
- Molise: ITL di Campobasso-Isernia;
- Piemonte: ITL di Torino, ITL di Biella-Vercelli, ITL di Asti-Alessandria, ITL di Cuneo, ITL di Novara-Verbania (quest’ultima provincia del Verbano-Cusio-Ossola);
- Puglia: ITL di Bari, ITL di Brindisi, ITL di Foggia, ITL di Lecce, ITL di Taranto;
- Sardegna: ITL di Cagliari-Oristano (comprendente anche la recente provincia del Sud Sardegna), ITL di Nuoro, ITL di Sassari[3].
- Toscana: ITL di Firenze, ITL di Livorno-Pisa, ITL di Lucca-Massa-Carrara, ITL di Siena, ITL di Arezzo, ITL di Grosseto, ITL di Prato-Pistoia;
- Umbria: ITL di Perugia, ITL di Terni-Rieti (quest’ultima provincia, a rigore, appartiene della regione Lazio);
- Valle d’Aosta: ITL di Aosta;
- Veneto: ITL di Venezia, ITL di Belluno, ITL di Padova, ITL di Treviso, ITL di Verona, ITL di Vicenza.